fontanesi

Davide Fontanesi

La fotografia deve essere in primo luogo immaginazione, ricerca.

La fotografia non consiste nella riproduzione descrittiva della realtà, per quanto essa possa essere accurata e definita. Nei lavori di Davide Fontanesi la realtà della natura, del paesaggio o di altre situazioni, vengono lucidamente trasfigurate in realtà altre, frutto della pura inventiva. E questo senza, paradossalmente, negare la realtà, ma solo sapendola osservare da nuovi punti di vista, da altre angolazioni e prospettive.

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" ... la fotografia non consiste nella riproduzione descrittiva della realtà, per quanto essa possa essere accurata e definita ... "
Arte
Fotografia
Sensibilità
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... espressioni suggestive, che allontanandosi dal reale stimolano l'osservatore a ipotizzare immagini e situazioni in continua evoluzione ...

Il Linguaggio fotografico

Il linguaggio fotografico, accanto a quello del cinema, dei video, di internet ha profondamente trasformato il panorama tradizionale delle arti visive classiche quali pittura, disegno, scultura, eredità del passato rinascimentale. Pertanto, oggi, il concetto di arti visive implica il confronto con altre esperienze artistiche. Un processo, questo, che è destinato ad ampliarsi nel futuro. Del resto è innegabile l’importanza sempre
maggiore che la fotografia ha acquisito a partire dal novecento. Ed anche in questo caso l’influsso delle correnti d’avanguardia è stato essenziale nel trasformare la fotografia da strumento di veritiera documentazione realistica ad invenzione fantastica. Infatti i risultati espressivi raggiunti dalla fotografia dadaista, surrealista evidenziano chiaramente questa situazione. Ed essa si rivela stimolante anche per Davide Fontanesi, giovane fotografo che ha già dimostrato l’oggettiva consistenza delle sue qualità espressive. Per lui la fotografia non consiste nella riproduzione descrittiva della realtà, per quanto
essa possa essere accurata e definita.
La fotografia deve essere in primo luogo immaginazione, ricerca. Un obiettivo questo che può essere intelligentemente perseguito anche in funzione delle innovazioni tecnologiche, in questo caso il digitale, che hanno conferito alla fotografia nuove possibilità di indagine e sperimentazione. Così nei lavori di Davide Fontanesi la realtà della natura,
del paesaggio o di altre situazioni, vengono lucidamente trasfigurate in realtà altre, frutto della pura inventiva. E questo senza, paradossalmente,
negare la realtà, ma solo sapendola osservare da nuovi punti di vista, da altre angolazioni e prospettive. Ecco
allora che una marina può divenire una magica configurazione, di strutture ricche di allusioni, assonanze. Fontanesi sa conferire alla sua fotografia il senso del tempo, di un suo lento ed interiore trascorrere. Prevale in lui la riflessione attenta e sensibile, l’occhio che coglie in profondità le novità,
senza frenetici dinamismi, ma lasciando che dal fondo del ricordo e dell’osservazione la fotografia lentamente prenda forma e consistenza. Fotografia che per lui non è un gesto, ma un personale diario che procede con una logica tutta sua. Ne consegue che l’artista sa evidenziare delle cose il loro lato simbolico, il carattere polivalente della realtà che non è mai unica, ma sempre uno spettacolo a più voci. Da queste considerazioni emerge il profilo di una fotografia dai tratti quasi metafisici, sospesa com’è, in quel suo immaginario del tutto originale e personale. Fontanesi è consapevole che vedere e riflettere costituiscono, al di là di certe differenze teorizzate dalle varie discipline psicologiche, un’unica dimensione della mente e dei
suoi processi cognitivi. Del resto nelle immagini elaborate e non “catturate” da Fontanesi, si possono sempre rinvenire delle trame segniche, cromatiche, morfologiche che fluidificano le sue composizioni, soprattutto grazie all’intervento del tutto antinaturalistico della luce che modella le forme secondo le sue attese più che le nostre. Incanto ed
evocazione allora prendono il sopravvento su ogni residuo di documentazione, per addentrarsi in
una sorta di fiaba dai tratti puri e levigati. Acqua e luce sono punti di riferimento essenziali per la memoria
profonda di Fontanesi, per il suo subconscio così naturalmente predisposto al confronto con il linguaggio fotografico. Nella mostra in programma alla Sala Olimpia di Artecultura sarà il tempo di ulteriori conferme e sempre positive sorprese.

di Aoristias
su ArteCultura

Il Museo

di Fontanesi Rubens e Davide

Museo! Parrebbe un azzardo, ma tanto tanto pieno di fiori neri e scarlatti, che danzano nei loro profumi che ci rincorrono ed ammagliano; è l'aura di quel grande Maestro del suo tempo che fu antonio Fontanesi; per grazia ricevuta nostro bisavolo, gran pittore ed ccademico di Torino, nato a Reggio Emilia nel 1818 dove una grande piazza onora il suo nome.

Diciamo allora, per tornare a noi, che è un ...MUSEINO.

Scopri le nostre cinque sale
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DAVIDE FONTANESI

Davide piega al suo volere tutte le potenzialità del mezzo fotografico con lo scopo di rendere visibili tante altre facce della realtà, quasi volesse trasmettere un messaggio su ipotizzabili sviluppi, sia dal punto di vista estetico che morale, di figure e scene nitidamente visibili nella loro attualità.


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