Inaugurazione del Museo by Promo Art Italia

Museo! Parrebbe un azzardo, ma tanto tanto pieno di fiori neri e scarlatti, che danzano nei loro profumi che ci rincorrono ed ammagliano; è l’aura di quel grande Maestro del suo tempo che fu Antonio Fontanesi; per grazia ricevuta nostro bisavolo, gran pittore ed accademico di Torino, nato a Reggio Emilia nel 1818 dove una grande piazza onora il suo nome.

Diciamo allora, per tornare a noi, che è un … MUSEINO.

Cinque sale in cui a rotazione saranno esposte inizialmente opere visive, pitto-scultoree e fotografia prodotte in quarant’anni di attività artistica poetica e culturale, una convinzione cementata da un naturale e tenace richiamo alla genetica del Maestro. Rubens e Davide Fontanesi, nell’impossibilità di varcare senza ritorno lo scivolo della vita senza dar corpo e spirito a un sangue pieno di sogni ed ebbro d’antico e di futuro, hanno trovato naturale espressione nell’Arte e nella Poesia con questo Museino.

Certo son catene! Per noi, però, d’oro e col vento intorno saturo di luci, fremiti e speranze. Sono opere del nostro tempo sviluppate con gli ultimi materiali e scoperte di questa epoca iper-tecnologica, non senza ombre di inquietudini nei nostri battiti pitto-poetici, verso un futuro che sentiamo e vogliamo migliore. Sentire, guardare, e finalmente eccoci al fare. Non certo un fare a ritroso (questo lo conosciamo), ma un volo. Perchè conoscendo l’inizio di una nuova, strabiliante, importantissima mappa, non si può oggi evitare di percorrerla guardando a un domani di grandi mutamenti; non cercare di percorrerla ed aggiungerci con la pace nel cuore, del nostro. Un volteggio a volo d’Arte e Poesia sopra questa superba contemporaneità, attenti a schivare i tentacolari lacci, sbarrette e sbarleffi di un mercato uncinato ed onnivoro, che sprigiona ancora solo il peggio in una odierna emozionalità ancora grezza e non doma; e oggi più che mai riflettendoci sopra, ampiamente superata. Solo da queste altezze si vedono chiare le tante ombre e i macigni che nascondono e comprimono la grandezza dell’uomo. Ma noi lasciamo libero campo al nostro fare e con pennelli, colori e plutonio sono per ora inesauste le ricerche nei giocosi e succosi gorghi nelle meraviglie dell’Arte e della Poesia, con l’attrazione fatale di una grande nuova luce lontana. Una scintilla certo inseguita in ogni tempo da menti e corpi senza vincoli e preconcetti, che tuttora continua nell’invincibile pressante natura dell’uomo che non cesserà mai. Perchè anche davanti ai sommi saperi scientificamente provati, se la struttura per ora non ne sorregge il peso, il tutto poi è destinato a franare. Ma la luce è sempre là, e noi crediamo, con questo Museino, non invano.

Il Presidente (Rubens Fontanesi)